Microsoft e la via peggiore per battere Google.
Mi ricollego ad un post del buon Jacopo Gonzales che segnalava una novità nel sito MSN di Microsoft.
Nell'area superiore della pagina è presente un campo di testo che permette di inserire delle query da far eseguire al motore di ricerca Live search.
Nell'area superiore della pagina è presente un campo di testo che permette di inserire delle query da far eseguire al motore di ricerca Live search.
La cosa bizzarra che salta all'occhio di chiunque è che questo campo è già precompilato suggerendo una query di attualità o pseudo-pubblicitaria.
Ieri nella mattinata il sito proponeva la ricerca "Roberto Donadoni".
Si tratta di una query che rispecchia un'argomento di attualità: la partita Italia-Scozia. Lo scopo in questo caso è quello di spingere l'utente a fare delle ricerche correlate ad una questione precisa.
Se per il soggetto partita dell'Italia non ci trovo niente di malizioso, vengo subito smentito quando MSN esce allo scoperto poche ore dopo con il nuovo testo suggerito:"ponti di primavera".
Qui allora lo scopo diventa chiaro: non era spingere l'utente a query di attualità ma lanciare dei messaggi pubblicitari pseudo-subliminali.
L'utente leggendo il testo "ponti di primavera" si incuriosisce all'argomento, e fa una query di ricerca per ottenere delle informazioni e magari valutare l'idea di una piccola vacanza.
Un'operazione di marketing: indurre l'utente che utilizza il sito ad avere un bisogno, nella fattispecie il viaggetto per il ponte di primavera.
Un'altra conseguenza da segnalare è l'effetto fastidioso che ha l'apparire-scomparire del testo durante la varie operazioni che si possono eseguire nel text-box.
L'esperienza utente viene peggiorata anche da un altro fattore: vi è sempre un senso di diffidenza e frustrazione per i messaggi push ed in questo caso per il testo inserito automaticamente; la forzatura della query quindi non è vista di buon occhio.
Un altro fattore da non sottovalutare è il potenziale incremento degli introiti pubblicitari o più in generale una spintarella al programma AdCenter. Data l'appetibilità delle query di ricerca suggerite, le aste per aggiudicarsi visibilità nei risultati a pagamento saranno più serrate ed il valore delle bid sarà maggiore nei periodi di 'popolarità' di quelle keyword.
(Per completezza va detto che attualmente nella SERP di Live che fa riferimento ai ponti di primavera non sono presenti link sponsorizzati.)
Non credo che questa sia la via migliore di rubare utenti alla concorrenza (Google in primis) e di imporsi in una posizione di predominio nel mondo dei motori di ricerca che ora lo vede ancora relegato ad un ruolo abbastanza marginale.
4 commenti:
Sono convinto che come modo per aumentare le ricerce su Live Search funzioni e che in tanti avranno clioccato piu' che altro per curiosita', visto che sono argomenti popolari.
Il problema che rimane e' che i risulgtati di Live Search sono spesso irrilevanti e pieni di spam.
Probabilmente quelli che vengono inseriti nella search box sono stati verificati, ci scommetterei.
@senzaidentità
Sono d'accordo con te che è un meccanismo che serve ad incrementare le ricerche su Live facendo leva sulla curiosità degli utenti e da questo lato mi sembra una buona idea.
Confermo in pieno la bassa qualità dei risultati e della presenza di spam.
Tuttavia i punti esposti nel post mi rendono un po' perplesso.
I dubbi sono legittimi. Live Search sta facendo quello che ha fatto Google A ROVESCIO. Cioe', Google prima di tutto ha creato un motore di ricerca che e' diventato IL punto di riferimento per la rete. Successivamente lo ha sfruttato per l'advertising contestuale. Microsoft sta cercando di far diventare un motore di ricerca poco rilevante uno strumento per spingere il proprio prodotto di advertising, dal quale ricava guadagni e un giorno si fara' pagare cara per quel campo di testo precompilato.
Credo che per farsi pagare profumatamente le query deve prima diventare uno strumento di ricerca rilevante ed utilizzato.
Non dimentichiamoci che Live non veicola neanche il 10% del traffico in rete e quindi anche non so quanto sia appetibile per le aziende uno strumento di advertising così poco utilizzato.
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