Google lancia gli annunci pay-per-action.
Google ha annunciato l'uscita della versione beta di un nuovo tipo di servizio: gli annunci pay-per-action.
Questo tipo di annunci permette agli inserzionisti di pagare una quota solo nel momento in cui gli utenti svolgono un'operazione di interesse (come ad esempio registrazione, acquisto, richiesta informazioni, ecc. )
L'inserzionista può inserire gli annunci nella rete dei contenuti di Google, decidendo l'azione di interesse e la cifra che si è disposti a pagare. Vi sarà poi un algoritmo di ranking che, in base ad indici di qualità e gli importi decisi, creerà il posizionamento per le parole chiave.
Un publisher se vuole inserire questo nuovo prodotto nel proprio sito, oltre ad avere all'interno delle pagine del sito il codice di tracking, deve includere l'opzione 'beta pay-per-action' nel proprio account ed inserire il codice dinamico ad-hoc nella pagina per rendere visibile l'annuncio.
Attualmente il programma beta è disponibile solo per la clientela americana.
Il pay-per-action potrebbe avere un impatto notevole nel mercato degli ads di Google in quanto limiterebbe notevolmente il click-fraud, che è la vera e propria piaga che affligge il business model pay-per-click di Google.
Tuttavia Jacopo Gonzales in un suo approfondimento afferma che l'approccio pay-per-action rappresenta un'utopia che non verrà mai attuata, in un'altra discussione si descrive questa nuova uscita come un passo indietro rispetto agli attuali prodotto pubblicitari forniti dal Gigante di Mountain View ed infine un post di Federico Riva spiega in modo approfondito il motivo per cui il pay-per-action non può essere applicabile.
pagina di registrazione AdWords:
http://services.google.com/payperaction/
Questo tipo di annunci permette agli inserzionisti di pagare una quota solo nel momento in cui gli utenti svolgono un'operazione di interesse (come ad esempio registrazione, acquisto, richiesta informazioni, ecc. )
L'inserzionista può inserire gli annunci nella rete dei contenuti di Google, decidendo l'azione di interesse e la cifra che si è disposti a pagare. Vi sarà poi un algoritmo di ranking che, in base ad indici di qualità e gli importi decisi, creerà il posizionamento per le parole chiave.
Un publisher se vuole inserire questo nuovo prodotto nel proprio sito, oltre ad avere all'interno delle pagine del sito il codice di tracking, deve includere l'opzione 'beta pay-per-action' nel proprio account ed inserire il codice dinamico ad-hoc nella pagina per rendere visibile l'annuncio.
Attualmente il programma beta è disponibile solo per la clientela americana.
Il pay-per-action potrebbe avere un impatto notevole nel mercato degli ads di Google in quanto limiterebbe notevolmente il click-fraud, che è la vera e propria piaga che affligge il business model pay-per-click di Google.
Tuttavia Jacopo Gonzales in un suo approfondimento afferma che l'approccio pay-per-action rappresenta un'utopia che non verrà mai attuata, in un'altra discussione si descrive questa nuova uscita come un passo indietro rispetto agli attuali prodotto pubblicitari forniti dal Gigante di Mountain View ed infine un post di Federico Riva spiega in modo approfondito il motivo per cui il pay-per-action non può essere applicabile.
pagina di registrazione AdWords:
http://services.google.com/payperaction/
Post nel blog AdWords:
http://adwords.blogspot.com/2007/03/pay-per-action-beta-test.html
pagina di registrazione AdSense:
http://www.google.com/ads/adsense/referrals/index.html
Post nel blog AdSense:
http://adsense.blogspot.com/2007/03/now-accepting-applications-for-new.html
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