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Andrea Vit - Consulente SEO
www.andreavit.com

sabato 29 settembre 2007

Campagne PPC come strumento di indagine di mercato.

Le campagne PPC, oltre ad essere uno strumento di advertising molto potente può essere visto dalle aziende come mezzo per eseguire delle piccole indagini di mercato.

Un'azienda che si affaccia nel web ed è interessata all'espansione o al rafforzamento delle sue attività in un paese può utilizzare il pay-per-click come mezzo per verificare quali sia il reale interesse dell'utenza ai prodotti che si desidera proporre e calibrare di conseguenza le aspettative e gli investimenti.

I dati provenienti da una campagna per-pay-click (fatta da esperti del settore) sono un ottimo mezzo per interpretare i reali interessi dell'utenza di quel paese.

Si possono, ad esempio, valutare :
  • dal numero di impressioni se le parole chiave inerenti al prodotto sono ricercate e quindi di interesse;
  • dal tasso di conversione se l'interesse manifestato è anche oggetto di un desiderio di acquisto;
  • l'innalzamento di impressioni in un determinato periodo può indurre la pianificazione di azioni di marketing stagionali (anche off-line) .
Inoltre un altra utile applicazione può essere anche la comparazione tra diversi paesi per capire dove sia conveniente investire.

Ad esempio una compagnia che vende prodotti su e-commerce desiderosa di ampliare il proprio raggio d'azione in Europa può decidere quali siano le lingue e i Paesi di maggiore interesse.

Il vantaggio che deriva da uno strumento di questo genere è anche relativo al possesso di dati puntali e precisi che, in seguito ad un'analisi approfondita, giustificano in maniera chiara delle decisioni strategiche.

giovedì 27 settembre 2007

L'importanza del modello ciclico dei progetti

Leggendo l'interessante libro "A pratical giude to usability testing" di Dumas e Redish (consigliatomi da Luca) ho deciso di segnalare man mano nel blog diversi spunti utili che credo valga la pena di riportare.

Il primo spunto è relativo all'approccio ai progetti di sviluppo di applicazioni informatica (e di siti web).

I progetti di ottimizzazione strutturale e SEO in cui mi è capitato di imbattermi hanno spesso denotato un difetto nel metodo di approccio.

Di norma, difatti, i clienti che si rivolgono ad un'agenzia di search marketing richiedono l'ottimizzazione a prodotto già finito di fatto. Si tratta di una visione di progetto lineare dove la varie fasi si suddivisono in momenti distinti, uno di seguito all'altro:

Nella figura sotto viene rappresentato questo tipo di approccio: dove la fase di design delle interfacce, viene seguita dall'implementazione effettiva del sistema e successivamente da un'analisi e ottimizzazione qualitativa del prodotto.


Credo però che questo tipo di approccio non sia quello ideale nello sviluppare un progetto web di grandi ambizioni.

Il modello ottimale proposto nel libro, denominato ciclico, denota maggiore flessibilità e quindi la possibilità di esegure continue revisioni per migliorarne tutti gli aspetti.

Il modello ciclico, infatti, prevede che i vari dipartimenti e team impiegati all'interno di un progetto web (e gli utenti!), lavorino parallelamente per scambiarsi informazioni ed eseguire continue revisioni in base ai feedback ottenuti dai controlli e verifiche.


Spiego meglio con un esempio il modello della figura sopra:

Fase di design delle interfacce:
In un progetto web i designer inizieranno a creare le bozze delle interacce che verranno sottoposte a varie verifiche perchè esse soddisfino tutti i requisiti di qualità quali: usabilità, possibilità di ottimizzazione SEO, appeal grafico, ecc.
Successivamente queste bozze verranno già testate sotto forma di prototipo agli utenti per capire se esse, oltre ad essere conformi alle aspettative degli esperti, siano utilizzabili in maniera agevole e diretta.

Fase di definizione delle strutture dati:
Successivamente la definizione delle strutture dati devono essere definite con continui confronti fra le varie componenti del team, per far sì che tutti gli aspetti del progetto siano soddisfatti. Ad esempio:
  • per il lato SEO ci vorranno tabella per meta, URL, ecc.;
  • per l'accessibilità i tag ALT delle immagini e i tag per le scelte rapide da tastiera, ecc.;
  • per l'usabilità dati accessori e supplementari per la descrizione dei contenuti e per dare maggiori informazioni di help all'utente, ecc.;
Tutte le fasi successive dovranno quindi seguire lo stesso tipo di approccio la revisione e il confronto tra i vari team che cooperano.

L'attività di continua revisione, di prototipazione e condivisione di chiari obiettivi intermedi che contraddistingue il modello a spirale sicuramente offre un approccio progettuale migliore.
Porto qualche piccolo esempio per rendere l'idea:
  • per l'ottimizzazione per i motori di ricerca alcuni limiti a livello di scelte di tecnologie (javascript, flash, ...) possono limitare di molto le potenzialità di un sito;
  • per l'usabilità, invee andare ad eseguire una revisione del progetto significa effettuare operazioni di ridisegno delle interfacce e spreco di tempo-risorse-denaro.